Clafoutis un tipico dolce al forno della tradizione francese

Clafoutis un tipico dolce al forno della tradizione francese

La regione del Limousin, ubicata quasi interamente sul Massiccio centrale, è la seconda regione meno popolata della Francia dopo la Corsica.

È un territorio caratterizzato soprattutto da paesaggi montuosi e collinari e la sua economia è legata prevalentemente all’agricoltura, all’allevamento e alla produzione e lavorazione del legno.

Il turismo in questa regione non è molto sviluppato e si basa principalmente sulle attrattive naturali, in quanto è una regione ricca di parchi e riserve; un terzo del territorio è area protetta.

Per quanto riguarda il turismo culturale sono molto famose le porcellane di Limoges.

Questa città è il capoluogo della regione ed è considerata il polo di attrazione principale per il suo bel centro storico, la sua cattedrale gotica, ma soprattutto per le sue ceramiche e porcellane, che nel Medioevo e nel Rinascimento si esportavano in tutta Europa.

Le più grandi esposizioni mondiali di ceramiche e porcellane sono esposte anche in un museo a loro dedicato e le più antiche risalgono al VII secolo avanti Cristo.

Limoges è anche la città natale del famoso pittore impressionista Pierre-Auguste Renoir.

Una delle specialità gastronomiche del Limosino è il pâté aux pommes de terre, servito come contorno o piatto principale che racchiude in una crosta di pasta sfoglia fette di patate irrorate da panna acida condite con aglio e carne.

Qui però nasce uno dei dolci più popolari del paese la cui notorietà si estende anche oltre confine: il clafoutis, un dolce di facile preparazione.

L’origine del clafoutis risale a tempi molto antichi.
La regione del Limousin vanta le ciliegie più belle e succose di Francia.

Questo gustoso dolce veniva preparato per essere portato nei campi e gustato durante una pausa dal duro lavoro.

Proprio per questo motivo il clafoutis prese la nomina di dolce tipico dei contadini.

Il nome clafoutis ha un’etimologia molto discussa: secondo alcuni la parola deriva da clafir che significa guarnire o riempire; per altri, invece, l’origine di questo nome deriva dal latino, clavum figere, che significa conficcare un chiodo, riferendosi al modo in cui le ciliege vengono piantate nell’impasto.

Il clafoutis è un dolce cotto al forno, preparato con ciliegie nere, preferibilmente della qualità bigarreaux, immerse in una pastella simile a quella delle crèpes composta da farina, uova, latte, e zucchero.

Secondo i puristi di questa golosa delizia, il segreto nella buona riuscita di questo dolce sta nel nocciolo della ciliegia, infatti si consiglia di non eliminare il nocciolo sia per preservare il succo, il gusto, e le sostanze nutritive sia per non far riversare il succo stesso nel composto.

Nel corso del tempo sono state perfezionate diverse ricette e versioni del clafoutis, tanto che oggi è diventato un dolce per qualsiasi stagione, in quanto al posto delle ciliegie viene utilizzato qualsiasi tipo di frutta, purché fresca e molto matura.
La frutta deve essere soda e non rilasciare troppo succo: questo dolce rimane molto morbido e l’aggiunta di ulteriore liquido nell’impasto potrebbe compromettere la sua consistenza così soffice, che ricorda la morbidezza di un dolce al cucchiaio.
L’impiego di altri tipi di frutta permette di assaporare numerose varianti tutte squisite; alcuni esempi delle rivisitazioni del clafoutis possono essere: pere e cioccolato, uva bianca, mele, pesche noci oppure frutta mista.
Tutte queste torte possono essere spolverizzate con zucchero a velo dopo la cottura, oppure decorate con pezzi della stessa frutta utilizzata per la preparazione.
Grandi e bambini* le adoreranno.

Esistono anche delle versioni salate di questo piatto: al posto dello zucchero viene impiegato il formaggio grattugiato (Emmental e parmigiano), un pizzico di sale e in sostituzione della frutta viene usata della verdura cotta.

Le verdure più gettonate sono i funghi, gli spinaci, i cavolfiori, le ortiche o le bietole.

Talvolta al posto della farina viene usato il pane raffermo senza crosta e bagnato nel latte o nel succo di frutta, permettendo così un ottimo riciclo culinario.

*sopra i 3 anni