Un Giorno a Versailles - Gita nel Palazzo del Re Sole

Un Giorno a Versailles - Gita nel Palazzo del Re Sole

Una gita fuori dal tempo, il viaggio in un'epoca che ha fatto della Francia il simbolo di ogni rivoluzione. I saloni, le sculture dorate, le innumerevoli opere d'arte, i giardini e le fontane. Nulla è per caso nella Reggia di Versailles.

Visitare la città di Parigi significa, nell’immaginario collettivo, andare ad ammirare la Tour Eiffel illuminata di notte, l’elegante Place Vendôme, fare una passeggiata lungo le sponde della Senna, aggirarsi per i corridoi del Museo del Louvre, ammirare la maestosità della cattedrale di Notre-Dame, vivere la vita di quartiere e fare shopping nei mercatini all’ombra dell’Arco di Trionfo.

Un viaggio nella capitale, però, impone anche di dedicare una giornata alla Reggia di Versaillesil più famoso tra i castelli francesi.

Negli itinerari da scegliere prima di partire, infatti, è d’obbligo inserire il palazzo del Re Sole.

Un po' di informazioni utili
  • I mezzi di trasporto principali per raggiungere la Reggia sono i bus o il treno RER che prevede un tragitto di 45 minuti, con orari delle corse molto frequenti.
  • E’ possibile prenotare visite guidate on line così da evitare la fila tra i tantissimi visitatori che assediano questo castello incantato.
  • Il giorno di chiusura è il lunedì. I giorni riservati alla chiusura permanente sono il 1° gennaio, il 1° maggio e il 25 dicembre.
  • Il biglietto d’ingresso comprende l’audioguida in diverse lingue.
  • Esiste un parcheggio a pagamento per auto private che è anche punto di ritrovo per autobus e pullman di viaggi organizzati con accesso da Boulevard de la Reine.
  • L’ingresso ai giardini è gratuito, eccetto durante gli spettacoli di giochi d’acqua, da aprile ad ottobre.
  • Le visite della Reggia possono essere fatte a piedi, ma il percorso del parco e del palazzo prevede anche il noleggio di biciclette, di un trenino navetta, di auto elettriche o barchette.
  • E’ possibile anche acquistare una mappa dell’intera Reggia così da individuare anche i punti di ristoro con servizi, ristoranti per il pranzo e, se il numero è adeguato, organizzare visite di gruppo con una guida.
  • Dall’Italia ci sono numerosi voli low cost in partenza da diversi aeroporti e si trovano spesso offerte interessanti, anche attraverso le travel agency.
  • La bassa stagione per le visite al castello va dal 1° novembre al 1° marzo.
  • E’ possibile organizzare uno speciale tour prenotando trasporti e soggiorno in hotel a mezza pensione vicino alla Reggia per godere, al rientro dalla visita guidata, di una cena in un buon ristorante a base di champagne francese.
  • Rue de Satory, nella cittadina di Versailles, è piena di ristoranti.
Passato e presente di Versailles

Quando si visita questo magnifico château, un autentico museo a cielo aperto, non stupisce troppo che i rivoluzionari abbiano trucidato le guardie del castello di Versailles e trascinato Luigi XVI, le Dauphin de France e la regina Maria Antonietta a Parigi, al cospetto della ghigliottina. E’ rimasta alla storia, riecheggiando in tutta Europa e nel mondo intero, la famosa frase che Maria Antonietta disse quando le fu comunicato che il suo popolo stava morendo di fame: “Se non hanno più pane, che mangino brioches”. L’imponente palazzo con 700 stanze e un immenso parco con giardini, laghetti, canali e fontane contrastava drammaticamente con le condizioni in cui i francesi vivevano pagando alla corona ingenti tasse.

Intorno alla metà del XVII secolo il castello, che in origine era la palazzina di caccia di Luigi XIII, fu trasformato da Luigi XIV nella più grandiosa Reggia francese che avrebbe ospitato la sua corte di 6.000 nobili ed era capace di ospitare fino a circa 20.000 persone.

Nel 1979 fu dichiarato patrimonio dell’UNESCO.

Gli sfarzosi appartamenti del re si trovano al primo piano del palazzo, intorno alla Cour de Marbre. Verso il giardino si affacciano le sale in cui si svolgeva la vita ufficiale di corte, riccamente decorate con marmi colorati, intarsi in pietra e legno, pitture murali, velluti, argenti e mobili dorati. Imprescindibili sono le escursioni anche in questi posti che sono veri e propri musei.

La vita al castello era scandita da abitudini quotidiane: il re e la regina venivano svegliati più o meno alla stessa ora e nello stesso momento e, con una processione reale, attraverso la Galleria degli Specchi, arrivavano alla Cappella Reale per assistere alla messa. Poi si recavano nella sala del Consiglio per ricevere i Ministri e dopo pranzo il re andava a caccia oppure si fermava a leggere nella Biblioteca del Re e la regina passeggiava con le sue dame di compagnia. I cortigiani aspettavano il re nel Salone d’Ercole o giocavano a biliardo con lui nel Salone Diana. Partendo dal Salone d’Ercole, ogni sala è dedicata ad una divinità dell’Olimpo.

Abbiamo citato il momento del pranzo. E allora come non ricordare l’importanza data all’epoca a questo rito. In un mondo continuamente affamato, la ricca tavola della corte si trasforma in un vero e proprio simbolo che marca la netta differenza fra il popolo, la corte e il Re. Sontuoso, esagerato, ricercato. Ogni menu regala agli invitati almeno il doppio delle calorie giornaliere delle quali avrebbero bisogno. I piatti portati in tavola sono talmente tanti e abbondanti che è impossibile finirli tutti. Ma nulla va sprecato perché, al termine del pasto, gli avanzi vengono donati ai vicini più poveri.

Servire il Re è un vero privilegio e a lui vengono proposti solo i formaggi e i pezzi più pregiati, solitamente di agnello o di qualche volatile (come la faraona). Mangiare animali ritenuti superiori rispetto ai propri simili, magari perché capaci di volare sopra ogni cosa, ha un significato simbolico. In un certo senso, il Re viene equiparato a un essere superiore.

Le feste e i banchetti sono così di moda a Versailles che vengono effettuati anche durante il funerale del Re.

Lo sfarzo della Reggia raggiunge il suo apice nella Galleria degli Specchi, una sala da ballo di 73 metri che era anche il passaggio obbligato tra le stanze del re e le stanze della regina. E’ sicuramente la più bella di tutte le sale e al suo interno custodisce 357 grandi specchi che fronteggiano 17 alte finestre ad arco e regala una vista spettacolare sui grandi bacini rettangolari.

Impossibile non ammirare i magnifici giardini e decidere di fare le passeggiate reali che comprendono il cosiddetto tappeto verde, un percorso da cui si diramano diversi sentieri che portano a piccoli boschetti. Gli spettacoli musicali delle fontane, le Grands Eaux Musicales e le Grands Eaux Nocturnes, magici giochi d’acqua e musica, insieme alle esibizioni equestri, non possono mancare negli itinerari completi della visita alla Reggia. Dall’epoca della sua costruzione, la Reggia di Versailles ha subito pochissime modifiche, a parte il saccheggio quasi totale degli arredi da parte del popolo durante la Rivoluzione e la ricostruzione di molte sale da parte di Luigi Filippo che, nel 1837, aprì il castello al pubblico. A tutt’oggi sono in corso molti lavori di restauro che richiederanno diversi anni, pertanto, alcune parti della reggia sono ancora in condizioni di cantiere.

La reggia è composta da altri tre settori, anch’essi meritevoli di un’escursione: oltre al palazzo principale lungo 580 metri vi sono i giardini, i parchi, gli specchi d’acqua a ovest del palazzo; le due costruzioni minori, il Grand e il Petit Trianon e Le Hameau de la Reine, un finto villaggio di casette con tetto di paglia in cui la regina si divertiva a mungere le mucche e sua residenza estiva, vicino al Petit Trianon. Il Grand Trianon è rivestito in marmo rosa della Linguadoca e marmo verde dei Pirenei. Era in realtà un tempio di Flora interamente dedicato all’arte del giardino. Infatti gli affreschi che si trovano appartengono a pittori specializzati in botanica. Grazie alla passione del re per i fiori, vennero piantati 96.000 fiori delle specie più rare. Il Petit Trianon invece fu realizzato sui gusti di Madame Pompadour, la favorita del re, buongustaio in fatto di donne. La prima ad occuparlo fu Maria Antonietta che si trasferiva lì per allontanarsi dagli obblighi di corte con le cortigiane al suo servizio. E’ interamente costruito su una piattaforma e circondato da colonne che rimandavano alla moda greca. Sopravvivono il tempio dell’Amore, il Belvédère, un teatro e l’insieme dell’Hameau. Per raggiungere i Trianon c’è una navetta per cui è necessario acquistare i biglietti. L’attuale palazzo crebbe con una serie di aggiunte intorno all’originale padiglione di caccia di cui oggi è ancora visibile, al centro, la bassa facciata in mattoni. Il primo ampliamento fu realizzato nel 1660 con due ali decorate con busti marmorei, antichi trofei e tetti dorati, intorno a un cortile più grande. Sul lato del giardino furono aggiunte delle colonne sulla facciata occidentale e al primo piano fu creata una grande terrazza. All’interno fu progettata anche la cappella e nel 1770 venne aggiunta, da Luigi XV, l’Opéra.

Intorno al magnifico castello, è bene mettere in programma una gita, magari per un intero pomeriggio, al villaggio di Fontainebleau. Anche qui è consigliata una visita guidata. Più piccolo di Versailles, è un luogo facile da raggiungere, in cui fare un’escursione quasi di un’intera giornata. Elegante cittadina al centro della foresta che una volta era il terreno di caccia prediletto dalla corte francese, il cui castello risale all’inizio del XII secolo. Di quell’epoca è rimasta solo una torre medioevale. In seguito, il castello venne più volte ampliato e ristrutturato. Le sue 1900 stanze sono arredate sontuosamente con mobili originali, anche di epoca rinascimentale ed è ricco di sculture dorate, affreschi, arazzi e quadri. I Grands Appartements comprendono una serie di saloni straordinari. Anche qui i maestosi giardini meritano un’escursione, come il giardino in stile italiano di André Le Notre. E’ un posto che offre anche opportunità di svago per chi ama attività all’aperto come l’escursionismo, le arrampicate, la bicicletta.

Farsi incantare dall’opulenza dei palazzi, dei monumenti, dei giardini, dallo spettacolo delle fontane di Versailles. Passeggiare per i boschi dove si intrecciavano storie d’amore tra cortigiani e si ordivano intrighi di corte. Camminare sui terreni di caccia che vedevano protagonista il Re Sole, sarà come fare un tuffo nel passato, vestire i costumi dell’epoca e toccare con mano la Grandeur francese.