Quiche Tonno e Peperoni
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TEMPO TOTALE: Più di 30 minuti
PORTATA: Secondi
INGREDIENTI PER: 8 persone
DIFFICOLTÀ:
La quiche tonno e peperoni è una torta salata dal gusto importante.
Una ricetta interessante per una pietanza facile da realizzare, che vede insieme i sapori di terra e quelli di mare.
Nelle ricetta di oggi i peperoni, cucinati con il Burro Président, incontreranno il tonno e verranno avvolti da un composto a base di panna, uova, farina, Marsala e parmigiano.
Il tutto darà vita ad una portata dalla sapidità più che soddisfacente.
Ingredienti
- 350 g di pasta brisée
- 2 peperoni gialli
- 1 bicchiere di panna
- 500 g di tonno sottolio sgocciolato
- 100 g di farina
- 750 g di Burro Président
- ½ bicchiere di Marsala
- 2 uova
- 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
- pepe q.b.
- sale q.b.
Preparazione
Per realizzare la quiche tonno e peperoni, prima di tutto dovete spianare la pasta.
Una volta spianata, impiegatela per rivestire uno stampo di 22 centimetri di diametro, precedentemente imburrato ed infarinato.
Bucherellate la pasta e passate lo stampo in forno preriscaldato a 200° per 10 minuti.
Nel frattempo mondate i peperoni e tagliateli a listarelle sottili.
Poi rosolateli in padella nel Burro Président bollente.
Mescolateli, per farli cuocere da tutti i lati, fino a quando non saranno ben appassiti.
Dunque raccoglieteli con un mestolo forato e trasferiteli dentro la crosta, ormai dorata.
A questo punto prendete il tonno ben sgocciolato e sbriciolatelo sopra i peperoni.
Dopodiché prendete una ciotola, rompeteci dentro le uova, versateci la panna e il vino e mescolate gli ingredienti alla perfezione.
Aggiungete il parmigiano grattugiato, 1 cucchiaio di farina, un pizzico di sale e una spolverata generosa di pepe e lavorateli ancora.
Infine versate il composto nella cavità della crosta, distribuendolo in maniera uniforme.
Concludete la vostra quiche tonno e peperoni infornandola nuovamente in forno caldo a 200° per 20 minuti.
Curiosità
Originario dell’America del Sud, il peperone arrivò in Europa nella seconda metà del 1500.
Nelle pagine della letteratura gastronomica è possibile rintracciare notizie di quest’ortaggio a partire dal ‘600.
In questo periodo Carlo Nascia, cuoco al servizio dei Farnese, presentava una ricetta dove i peperoni erano abbinati insieme alla cottura del tacchino.
Nel mentre, il cuoco Antonio Latini, al servizio dei Barberini prima e del reggente Esteban Carillo Sansedo poi, proponeva il peperone come ingrediente per insaporire le salse.
Un secolo più tardi, il letterato, filosofo e cuoco Vincenzo Corrado, uno dei cuochi più importanti delle corti nobiliari di Napoli, pur riconoscendo che quest’ortaggio piaceva al palato di tanti, non esitava a qualificare il peperone come “cibo rustico e volgare”.
Nel XVIII secolo, i peperoni sotto aceto di un oste veronese ebbero talmente tanto successo che fecero il giro di diverse tavole importanti. Tra queste: quella di Napoleone, del Re di Napoli e dell’Imperatore d’Austria.
In cucina, ieri come oggi, il peperone è un ingrediente molto amato, protagonista di diverse ricette, tradizionali e non.
Un ortaggio rilevante dal punto di vista gastronomico, anche perché è uno dei simboli della cucina mediterranea.